Mi ha sempre affascinato l’instaurare una nuova abitudine, essere in grado di cambiare qualcosa nella vita quotidiana che ti farà stare meglio. Ma quante volte ci sono riuscita? E quante volte ci siete riusciti voi?
Ne ho lette tante di opinioni sull’argomento: la motivazione, la forza di volontà, la perseveranza per 21 giorni ma tutto senza grande successo.
Fino a quando ho seguito il corso UseClark su come utilizzare al meglio la nostra mente grazie a principi legati a ricerche neuroscientifiche, uno dei temi trattati è stato creare una nuova abitudine. Mi son detta “c’è di mezzo la scienza quindi forse funzionerà” e questa volta posso dire che ha funzionato davvero!
Tuttavia a cosa serve seguire un corso di miglioramento personale se poi non si mette in pratica ciò che si è appreso?
Ecco i 5 passi che ho imparato e messo in pratica giornalmente fino ad ottenere il titolo da docente UseClark.
1. Scegliere una mini abitudine
Il primo passo è scegliere quale abitudine si vuole instaurare. Deve essere una mini abitudine, piccola e semplice. Qualcosa che sia possibile fare per pochi minuti al giorno per iniziare!
La mia prima mini abitudine era leggere almeno 3 minuti al giorno con la tecnica della lettura veloce per allenare i muscoli degli occhi.
Altre mini abitudini potrebbero essere scrivere per 5 minuti al giorno, leggere una pagina al giorno, bere un bicchiere di acqua appena svegli, evitare l’ascensore una volta al giorno.
È consigliabile sceglierne un massimo di 3, meglio non esagerare con gli obiettivi.
Se proprio non riuscite a trovare quei 3 minuti al giorno è bene fermarsi e farsi una domanda: possibile che la mia vita è così piena da non riuscire a trovare 3 minuti liberi da dedicare a qualcosa che mi aiuterebbe a star meglio? Qui entra in gioco la consapevolezza di come usiamo il nostro tempo e questa riflessione può aiutarci a trovare quella finestra nella giornata.
2. Preparare tutto per farla
Ora che abbiamo scelto la nostra mini abitudine dobbiamo semplificare lo svolgimento dell’azione. Come? Avere già tutto pronto per fare la mia piccola azione.
Ad esempio carta e penna sul comodino se si vuole scrivere un pensiero della giornata ogni sera, libro sempre in borsa se si vuole leggere 15 minuti al giorno, bicchiere pronto se si vuole bere appena svegli.
3. Creare dei promemoria
Il terzo passo ha come obiettivo ricordarsi di fare l’azione decisa. La forza di volontà i primi giorni gioca un ruolo importante ma purtroppo è una risorsa limitata quindi meglio affidarsi sin da subito a qualcosa che ci ricordi di fare l’azione.
Ad esempio un’allarme, l’orologio indossato sull’altro braccio, una nota cartacea in una posizione strategica.
4. Collegarla ad un comportamento esistente
Il quarto passo è quello che semplifica il processo. Consiste nell’associare la nuova abitudine ad una esistente e decidere se eseguirla prima o dopo di questa. Sarà più facile ricordarsela e farla diventare una routine.
Ad esempio dopo la colazione, prima di andare a letto, dopo la palestra, prima della cena.
Personalmente ho notato che se non si associa l’azione ad un momento specifico della giornata ci si riduce a farla sempre prima di andare a letto. Non è male come momento ma allo stesso tempo potremmo avere poca energia per la stanchezza della giornata. Per me un buon momento a cui associare le nuove abitudini è prima della cena o dopo. La mattina non riesco proprio a rinunciare a quei minuti in più di sonno.
5. Celebrare il successo
L’ultimo passo è quello che fa la differenza e la cui efficacia mi ha stupito. Sono un po’ restia a questo tipo di cose ma le ricerche dimostrano che è qui il segreto del successo quindi perché non provare? Consiste nel celebrare lo svolgimento della nuova abitudine! Ma perché? Per gratificare la nostra mente della riuscita, un piccolo premio. Infatti più una cosa è gratificante più il nostro cervello la farà volentieri e la volta successiva aspetterà quella ricompensa per riprovare la sensazione di gratitudine.
Cosa è per me “Celebrare il successo”? Un semplice “Evvai! Anche oggi ce l’ho fatta!” oppure un semplice “Yes!!!” perché in inglese suona sempre meglio :P. Anche se ammetto che sto iniziando a pensare a qualcosa di più appagante, come un gelato vista la stagione.
Funziona davvero
Credo che prima di affermare che un qualcosa funzioni o ancor di più consigliarla bisogna testarla su se stessi e questo metodo dei 5 passi ha davvero funzionato per me. Sono riuscita ad ottenere il titolo da docente UseClark e mettere in pratica tante piccole abitudini che mi aiutano ad essere più produttiva e con meno sforzo.
Lo ho usato per:
- leggere costantemente e aumentare la mia velocità di lettura
- ricordare i nomi (con associazioni di immagini)
- ascoltare podcast durante il tragitto per il lavoro (il mio preferito è Simplify)
- meditare 10 minuti al giorno (grazie all’app Headspace)
- usare la tecnica pomodoro per focalizzarmi
- scrivere tutti i giorni (in corso)
Questo articolo è proprio il frutto del processo di sviluppo della nuova abitudine di scrivere, inutile dire che ci ho provato più volte con gli altri metodi, ed averlo scritto è già uno primo successo (Yesss!) visto che pensavo di farlo da mesi.
Provare per credere
Il vero successo di chi vuole creare una nuova abitudine è scoprire come fare, questi 5 passi ne sono la descrizione, ma sopratutto eseguirli! Si possono leggere centinaia di articoli sul miglioramento personale ma se non si applicano restano solo letture. Questi passi aiutano proprio a creare con facilità un’abitudine, è la ripetizione infatti che ci permette di far entrare pian piano quell’atteggiamento nel quotidiano fino a renderlo naturale.
All’inizio è lecito sbagliare o dimenticare, fa parte del processo iniziale, l’importante è non mollare ma ricominciare!
Un ultimo suggerimento è considerare tra le buone abitudini anche il dedicare del tempo a se stessi, ai propri affetti o a qualsiasi cosa che ci faccia star meglio. Garantisco che anche su queste abitudini il metodo funziona! Perché essere produttivi vuol dire anche concedersi il tempo di rilassarsi senza sentirsi in colpa o in ansia per quello che non si sta facendo. Fermasi è altrettanto importante, come viene spiegato in questo podcast di Alan Lightman — Wasting Time is good for you.
Volete cambiare qualcosa nel vostro quotidiano che pensate possa aiutarvi a star meglio? Allora provate, scegliete un’abitudine e seguite i 5 passi.
Quanto tempo vi occorrerà? Leggete qui per scoprirlo.